Canzone per la prima volta pubblicata nell'album "Via Paolo Fabbri 43" del 1976
Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare, così solita e banale come
tante,
che non merita nemmeno due colonne su un giornale o una musica o parole un po'
rimate,
che non merita nemmeno l' attenzione della gente, quante cose più importanti
hanno da fare,
se tu te la sei voluta, a loro non importa niente,
te l' avevan detto che finivi male...
Ma se tuo padre sapesse qual' è stata la tua colpa rimarrebbe sopraffatto dal
dolore,
uno che poteva dire "guardo tutti a testa alta", immaginasse appena il disonore,
lui che quando tu sei nata mise via quella bottiglia per aprirla il giorno del
tuo matrimonio,
ti sognava laureata, era fiero di sua figlia,
se solo immaginasse la vergogna,
se solo immaginasse la vergogna,
se solo immaginasse la vergogna...
E pensare a quel che ha fatto per la tua educazione, buone scuole e poca e
giusta compagnia,
allevata nei valori di famiglia e religione, di ubbidienza, castità e di
cortesia,
dimmi allora quel che hai fatto chi te l' ha mai messo in testa o dimmi dove e
quando l'hai imparato
che non hai mai visto in casa una cosa men che onesta
e di certe cose non si è mai parlato
e di certe cose non si è mai parlato
e di certe cose non si è mai parlato...
E tua madre, che da madre qualche cosa l' ha intuita e sa leggere da madre ogni
tuo sguardo:
devi chiederle perdono, dire che ti sei pentita, che hai capito, che disprezzi
quel tuo sbaglio.
Però come farai a dirle che nessuno ti ha costretta o dirle che provavi anche
piacere,
questo non potrà capirlo, perchè lei, da donna onesta,
l' ha fatto quasi sempre per dovere,
l' ha fatto quasi sempre per dovere,
l' ha fatto quasi sempre per dovere...
E di lui non dire male, sei anche stata fortunata: in questi casi, sai, lo fanno
in molti.
Sì, lo so, quando lo hai detto, come si usa, ti ha lasciata, ma ti ha trovato l'
indirizzo e i soldi,
poi ha ragione, non potevi dimostrare che era suo e poi non sei neanche
minorenne
ed allora questo sbaglio è stato proprio tutto tuo:
noi non siamo perseguibili per legge,
noi non siamo perseguibili per legge,
noi non siamo perseguibili per legge...
E così ti sei trovata come a un tavolo di marmo desiderando quasi di morire,
presa come un animale macellato stavi urlando, ma quasi l' urlo non sapeva
uscire
e così ti sei trovata fra paure e fra rimorsi davvero sola fra le mani altrui,
che pensavi nel sentire nella carne tua quei morsi
di tuo padre, di tua madre e anche di lui,
di tuo padre, di tua madre e anche di lui,
di tuo padre, di tua madre e anche di lui?
Ma che piccola storia ignobile sei venuta a raccontarmi, non vedo proprio cosa
posso fare.
Dirti qualche frase usata per provare a consolarti o dirti: "è fatta ormai, non
ci pensare".
E' una cosa che non serve a una canzone di successo, non vale due colonne su un
giornale,
se tu te la sei voluta cosa vuoi mai farci adesso
e i politici han ben altro a cui pensare
e i politici han ben altro a cui pensare
e i politici han ben altro a cui pensare...