Canzone per la prima volta pubblicata nell'album "Stanze di vita quotidiana" del 1974
Le luci dentro al buio sono andate via e l' allegria comprata è già sparita,
il giorno dopo è sempre la malinconia che spezza la magia di un' altra vita.
La forza che ti lega è grande più di te, l' anello al collo si stringe sempre
più:
non dare più la colpa al mondo o a lei per la rinuncia triste a quello che non
sei...
Lo sai cosa vuol dire stare giorni interi a buttar via nel niente solo il
niente;
fai mille cose, ma sono sempre i tuoi pensieri che scelgono per te diversamente.
Son stanco d' aver detto le cose che dirò, di aver già fatto le cose che farò,
ma è tardi, troppo tardi, piangere ormai sulla rinuncia triste a quello che non
fai...
Credevo l' incertezza possibilità e il dubbio assiduo l' unica ragione,
ma quali scelte hai fatto in piena libertà: ti muovi sempre dentro a una
prigione...
Non è la luce o il buio né l' ero ed il sarò, non è il coraggio che ti fa dir
"vivrò",
è solo un' altra scusa che usare vuoi per la rinuncia triste a quello che non
puoi...
Non voglio prender niente se non so di dare, io e chissà chi decidono ciò che
posso,
non ho la voglia o la forza per poter cambiare me stesso e il mondo che mi vive
addosso...
E forse sto morendo e non lo so capire o l' ho capito e non lo voglio dire,
rimangono le cose senza falso o vero, e la rinuncia triste a quello che io
ero...