Canzone per la prima volta pubblicata nell'album "Due anni dopo" del 1970
La voce triste del silenzio abbraccia gli angoli del tempo,
si č fatto giorno, ed č giā sera e dove č andata primavera?
I camions corrono lontani, mi tengon fermo le tue mani.
Le fughe sono ormai finite sulle autostrade ormai ingiallite,
risate a vuoto si sono spente sui visi noti della gente.
Le frasi storiche son dette, le mani nobili son strette,
la mia canzone č morta giā, qualcuno forse ascolterā
cercando assieme a me la veritā...
Un suono triste di chitarra si sta spargendo lento in aria,
vorrei capire i miei pensieri, in sogni all'alba veritieri.
Nell'aria stanca della sera c'č un'illusione che par vera,
si son perduti anche i rumori in forme vaghe di colori.
Non sappiam pių che cosa dire, ma non c'č niente da sentire,
ogni discorso si č perduto nell'urlo dolce di un minuto
e mentre l'ora se ne va, lontana sembra la cittā
e forse cogli un po' di veritā...
Parole a vuoto son passate nel cielo breve dell'estate,
la saga falsa degli amori č giā finita come i fiori.
Ma i venditori di illusioni han giā cantato le canzoni,
le sale buie splenderanno e i nuovi amori nasceranno.
Nelle auto in corsa lungo i viali risplendon simboli sociali,
la corsa solita riparte, il tempo mescola le carte,
la mano ancora passerā e c'č chi perde o vincerā,
ma in quattro re non hai la veritā...
Le spiagge morte, all'improvviso, si sono aperte in un sorriso,
si č sparso piano nella brezza un dolce odore di tristezza.
Il tamburino ha giā suonato, ma il suo ricordo si č spezzato
e un vento denso di paura ha giā percorso la pianura.
Il cavaliere morirā, il suo scudiero non saprā,
parole vuote come occhiaie si seccano sulle pietraie
e mentre il corvo volerā e l'acqua in pioggia ricadrā
nel nulla sfuma ormai la veritā
nel nulla sfuma ormai la veritā
nel nulla sfuma ormai la veritā
nel nulla sfuma ormai la veritā...